Il corso analizza la riflessione antropologica passando in rassegna le principali correnti di pensiero che, nella storia, hanno contribuito a ridisegnare i paradigmi teorico-metodologici attraverso cui indagare le diverse realtà umane in termini culturali. Dopo una breve introduzione all’antropologia culturale come “discorso sull’alterità”, si illustreranno le tematiche della molteplicità (la differenza e la gerarchia), per poi passare ai temi fondamentali. Innanzitutto, le specificità metodologiche, ermeneutiche e deontologiche della ricerca antropologica (la ricerca etnografica; il terreno; metodologie di ricerca in trasformazione; dibattiti in corso). Poi, i sistemi economici (sussistenza; modelli di consumo; sistemi di scambio; globalizzazione e trasformazioni dei sistemi economici); la riproduzione e lo sviluppo degli esseri umani (dinamiche riproduttive; cultura e fertilità; personalità e ciclo della vita); la malattia, il malessere e la cura (l’etnomedicina; gli approcci teorici; globalizzazione e cambiamento); la parentela e la vita familiare (costruzione culturale della parentela; gruppi familiari e vita domestica; trasformazioni dei sistemi di parentela); i gruppi e le stratificazioni sociali; i sistemi politici e giuridici (l’organizzazione politica e la leadership; l’ordine e il conflitto nelle società umane; le trasformazioni dei sistemi); la comunicazione (linguaggio, diversità e disuguaglianza); la religione (la prospettiva comparativa; religioni globali e varianti locali; le trasformazioni religiose); la cultura espressiva (arte, gioco, tempo libero, cultura espressiva e cambiamento); i flussi e le migrazioni (le forme di movimento; i nuovi immigrati; politiche e progetti sulla migrazione nel mondo globalizzato); la cultura e lo sviluppo (definizioni e strategie; sviluppo, popoli indigeni e donne; problematiche interculturali urgenti).
L'approfondimento monografico sul ritmo intende dimostrare che negli esseri umani la musicalità è una dote innata. Noi attraversiamo il tempo della nostra vita agendo in modo ritmico e accordandoci al rimo degli altri. La rilettura delle occasioni musicali della storia e, in particolare, di alcuni “festeggiamenti inauditi”, perfino nei lager e nei gulag, ci spinge a rileggere le feste “normali”, per scoprire che un certo modo ritmico di stare insieme contiene potenzialità che oltrepassano la futile nostalgia folkloristica e corrispondono, in termini sociali, alle relazioni intense che sono cardine di ogni esperienza vitale, che suscitano pulsioni emotive, che producono simboli, che forniscono quadri di riferimento in grado di rafforzare i legami sociali e di creare un senso di comunità.
Modulo Istituzionale: L’antropologia culturale
Obiettivi formativi del modulo
Conoscere i principali temi e apparati concettuali che fondano la riflessione antropologica; acquisire competenze volte a favorire la comunicazione fra differenti realtà socio-culturali in un’ottica di relazione, mediazione e individuazione di valori condivisi.
Contenuti
Il corso analizza la riflessione antropologica passando in rassegna le principali correnti di pensiero che, nella storia, hanno contribuito a ridisegnare i paradigmi teorico-metodologici attraverso cui indagare le diverse realtà umane in termini culturali. Dopo una breve introduzione all’antropologia culturale come “discorso sull’alterità”, si illustreranno le tematiche della molteplicità (la differenza e la gerarchia), per poi passare ai temi fondamentali. Innanzitutto, le specificità metodologiche, ermeneutiche e deontologiche della ricerca antropologica (la ricerca etnografica; il terreno; metodologie di ricerca in trasformazione; dibattiti in corso). Poi, i sistemi economici (sussistenza; modelli di consumo; sistemi di scambio; globalizzazione e trasformazioni dei sistemi economici); la riproduzione e lo sviluppo degli esseri umani (dinamiche riproduttive; cultura e fertilità; personalità e ciclo della vita); la malattia, il malessere e la cura (l’etnomedicina; gli approcci teorici; globalizzazione e cambiamento); la parentela e la vita familiare (costruzione culturale della parentela; gruppi familiari e vita domestica; trasformazioni dei sistemi di parentela); i gruppi e le stratificazioni sociali; i sistemi politici e giuridici (l’organizzazione politica e la leadership; l’ordine e il conflitto nelle società umane; le trasformazioni dei sistemi); la comunicazione (linguaggio, diversità e disuguaglianza); la religione (la prospettiva comparativa; religioni globali e varianti locali; le trasformazioni religiose); la cultura espressiva (arte, gioco, tempo libero, cultura espressiva e cambiamento); i flussi e le migrazioni (le forme di movimento; i nuovi immigrati; politiche e progetti sulla migrazione nel mondo globalizzato); la cultura e lo sviluppo (definizioni e strategie; sviluppo, popoli indigeni e donne; problematiche interculturali urgenti).
Materiale bibliografico: Barbara D. Miller, Antropologia culturale, a cura di Alessandra Broccolini, Milano, Pearson, 2014 o edizioni successive.
Modulo di Approfondimento: Attività espressive e socialità
Obiettivi formativi del modulo
Analizzare le attività espressive di un contesto culturale, esponendone le funzioni politiche, relazionali e sociali; pensare in modo libero da preconcetti e luoghi comuni, a beneficio delle situazioni professionali nell’ambito dei servizi sociali.
Contenuti
Alla fine del secondo modulo, lo studente acquisisce le competenze etno-antropologiche che sono necessarie per rapportarsi con fenomeni sociali vicini e lontani dal suo modo di concepire il mondo. Analizzando un fatto etno-antropologico ed esponendone le radici culturali, lo studente acquisisce un modo di pensare empatico e libero da preconcetti, efficace e applicabile a tutte le situazioni professionali nell’ambito dei servizi sociali.
Programma
Il secondo modulo intende dimostrare che negli esseri umani la musicalità è una dote innata. Noi attraversiamo il tempo della nostra vita agendo in modo ritmico e accordandoci al rimo degli altri. La rilettura delle occasioni musicali della storia e, in particolare, di alcuni “festeggiamenti inauditi”, perfino nei lager e nei gulag, ci spinge a rileggere le feste “normali”, per scoprire che un certo modo ritmico di stare insieme contiene potenzialità che oltrepassano la futile nostalgia folkloristica e corrispondono, in termini sociali, alle relazioni intense che sono cardine di ogni esperienza vitale, che suscitano pulsioni emotive, che producono simboli, che forniscono quadri di riferimento in grado di rafforzare i legami sociali e di creare un senso di comunità.
Materiale bibliografico
Paolo Apolito, Ritmi di festa. Corpo, danza, socialità, Bologna, Il Mulino, 2014.
Verifica finale: Esame orale. La docente si riserva di utilizzare la modalità di verifica attraverso prove scritte.
SEDE DI CHIETI
Via dei Vestini,31
Centralino 0871.3551
SEDE DI PESCARA
Viale Pindaro,42
Centralino 085.45371
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